Se l’assicurazione nega all’infortunato il danno biologico permanente da colpo di frusta, pretendendo che questi si sottoponga a delle radiografie, rischia di essere anche segnalata all’Istituto di Vigilanza, oltre a doverlo risarcire completamente.
Recentemente, infatti, una compagnia “rea” di aver indennizzato un uomo di soli 180 euro, contro i 5.800 riconosciuti in giudizio, è finita sotto la lente dell’Ivass, a seguito della notifica ai sensi dell’articolo 148, comma 8, C.d.A. della sentenza che ha disposto la sua condanna a pagare la differenza.
Si tratta, in particolare, della pronuncia numero 769/2016 del Giudice di Pace di Venezia, a cui si era rivolto un automobilista rimasto vittima di un sinistro dalla dinamica incontestata. Giunto in pronto soccorso, subito dopo l’incidente, all’uomo era stato riconosciuto un trauma cervicale, a seguito del quale si era sottoposto a numerose visite e anche ad una radiografia. Ma all’assicurazione non è bastato.
Per il giudice, invece, non servono altri accertamenti strumentali, dato che gli esami radiologici non riescono a rilevare le alterazioni dei tessuti molli paravertebrali e che con il colpo di frusta raramente si verificano delle lesioni vertebrali.
In corso di causa all’uomo è stata riconosciuta una lesione permanente del 2-3% e le contestazioni della compagnia si sono rivelate non solo inutili ma anche dannose: ora le toccherà pagare la differenza, le spese di giudizio e non solo. C’è anche l’Ivass ad attenderla.